Il lungofiume ciclabile – Cycling along the riverside

Il lungofiume ciclabile

Lunghezza 

3,5 Km

Difficoltà 

Facile, pianeggiante

Fondo
Ciclabile asfaltata

Google Maps
https://bit.ly/2KvRohI


Questo itinerario si interseca con altri come La Pedalata nel Pineto con il quale condivide il Ponte del Mare e In bici fra murales e aperitivo con una traccia comune. Quella accompagnava alla scoperta dei murales in città passando per il fiume, qui diamo più indicazioni proprio sul corso d’acqua che attraversa e caratterizza la città. 

La partenza dunque è dal Ponte del Mare per passare sul Ponte Flaiano e proseguire lungo la ciclabile sull’argine, fino all’uscita su via Valle Roveto, all’altezza del Ponte Villa Fabio. Un itinerario di andata e ritorno, immaginando un po’ la (seppur poca e non sempre valorizzata) storia della città.

Il fiume nasce a Capo Pescara a Popoli, nella Riserva naturale regionale Sorgenti del Pescara dove l’acqua proveniente dal grande acquifero di Campo Imperatore, incontrando l’ostacolo offerto dalla roccia impermeabile della Maiella, zampilla a 7000 litri al secondo.
E così l’Aterno-Pescara arriva qui dopo un percorso totale di 145 km. Ed è il fiume l’elemento caratterizzante intorno al quale si è sviluppata la città. Elemento caratterizzante nonché confine naturale di quelle che fino a poco dopo la prima guerra mondiale erano due cittadine diverse: a sud la più antica Pescara (ora Portanuova), cresciuta sui resti della fortezza cinquecentesca che presidiava il fiume. A nord del fiume, nella stretta fascia di terra che si allunga tra le colline e il mare si era invece sviluppata dal 1806, prendendo a fulcro il santuario della Madonna dei Sette Dolori, Castellammare.

E fiume, e mare, intorno ai quali sono nati i borghi dei pescatori. 

Per immaginare la Pescara che fu, prendiamo in prestito le parole di una viaggiatrice dei primi del ‘900 Anne Macdonell, che pubblica un volume dal titolo “In the Abruzzi”. E siamo nel 1908. Ed ecco la parte dedicata a Pescara e al fiume: “La foce del fiume è costeggiata da verdi pioppi che si agitano al vento e la parte più estrema è delimitata da ombrosi pini mediterranei. E dal mare, o da qualche parte tra il cielo e il mare, giungono le barche, simili a grandi uccelli dalle piume sgargianti di colore cremisi, rossastro, arancione fiammante, giallo chiaro o di vari colori”.

Della celebrazione del fiume sulla facciata del Comune abbiamo già detto in In bici fra murales e aperitivo. Prima di passare sotto il Ponte di Ferro, sulla destra da notare il Circolo Canottieri La Pescara, del 1924 

Dopo il passaggio sul Ponte Flaiano, si prosegue sulla ciclabile dell’argine, con sulla sinistra ciò che rimane di fabbriche di laterizi, un esempio della Pescara industriale.

Autore: Alessandro Ricci (1974) giornalista free lance, inizia con “Il Messaggero” Abruzzo nel ’94. Collabora con testate regionali e nazionali, cura l’ufficio stampa per enti pubblici e privati. Cura il progetto Borracce di poesia ® dal 2007.

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Cycling along the riverside

Length
3,5 Kms

Difficulty level
Easy, flat

Route
Paved bike path

Google Maps
https://bit.ly/2KvRohI

This itinerary well links with others such as Pedalling in the city-woods with which it shares the view of Ponte del Mare and Murals and aperitif, a perfect urban ride with a common track.

That one was about discovering murals in the city passing by the river, here we give more info about the river that characterizes the city. The starting point is therefore from Ponte del Mare to pass over Flaiano Bridge and continue along the cycle path on the embankment, up to the exit on via Valle Roveto, at the height of Ponte Villa Fabio. A round-trip itinerary, imagining a bit the (albeit little and not always valued) history of the city.

The river pours from Capo Pescara in Popoli – Sorgenti del Pescara regional nature reserve where the water coming from the large aquifer of Campo Imperatore, meeting the obstacle offered by the impermeable rock of the Maiella, wells up to 7000 liters per second.

And so the Aterno-Pescara river arrives to the sea after a total route of 145 kms. And the river is the characterizing element around which the city developed. Characterizing element as well as the natural border of those that until a short time after the First World War were two different towns: to the south the oldest Pescara (now Portanuova), grown on the remains of the sixteenth-century fortress that guarded the river. To the north of the river, in the narrow strip of land that stretches between the hills and the sea, it developed instead from 1806, taking as its fulcrum the sanctuary of the Madonna dei Sette Dolori, Castellammare.

River and sea, around which fishermen’s villages were born. To imagine the Pescara that was, we borrow the words of a traveler from the early 1900s, Anne Macdonell, who published a volume entitled “In the Abruzzi”. It was the year 1908. And here is the part dedicated to Pescara and the river: “The mouth of the river is lined with green poplars that stir in the wind and the most extreme part is bordered by shady Mediterranean pines. And from the sea, or somewhere between the sky and the sea, come the boats, similar to large birds with flamboyant feathers of crimson, reddish, flaming orange, light yellow or various colors ”.

Of the celebration of the river on the facade of the Municipality we have already said in Murals and aperitif, a perfect urban ride. Before passing under the Iron Bridge, on the right just notice Circolo Canottieri La Pescara built in 1924. After passing over Flaiano Bridge, continue on the cycle path of the embankment. On the left what remains of brick factories, an example of once upon a time Industrial Pescara.

Author: Alessandro Ricci (1974) freelance journalist since 1994. He’s contributor to regional and national newspapers, handles the press office for public and private institutions. He has started the  Borracce di poesia ® project in 2007.

 

29512315_851921725010423_5707089923192435428_n “Intervento finanziato con il contributo della Camera di Commercio Chieti Pescara”

In bici nell’antica Histonium – By bike in the ancient Histonium

In bici nell’antica Histonium

Lunghezza
6,4 Km

Difficoltà 

Facile, pianeggiante

Fondo
Ciclabile asfaltata

Google Maps

https://bit.ly/2MJRYv9



Nota sul trasporto bici

La bici pieghevole viaggia sui treni senza sovrapprezzo. Se si è su un treno regionale con vagone o spazio dedicato per la bici, la stessa va posizionata lì, piegata. Non essendoci lo spazio apposito, va posizionata dove non arreca disturbo ad altri passeggeri.

“Splendida cittadina in provincia di Chieti, Vasto incanta con un fascino d’altri tempi. Affacciata sul golfo dei Trabocchi, ha origini antichissime e raccoglie le vestigia di tremila anni di civiltà, testimoniate da antiche torri, fortificazioni, chiese e palazzi. Sono ancora visibili tracce dell’anfiteatro romano, i resti delle cisterne di santa Chiara, le antiche Terme che risalgano al II-III secolo d.C., dove sono stati rinvenuti preziosi pavimenti in mosaico raffiguranti il dio Nettuno e altre scene marine”.

Così il sito Abruzzo Turismo descrive la città di Vasto, l’antica Histonium. 

Una descrizione che mette voglia di salire su un treno per raggiungere la stazione di Vasto-San Salvo – a meno di 4 Km dal Molise – per divertirsi a pedalare lungo la bella ciclabile sul lungomare, con la Riserva Naturale Regionale Marina di Vasto fino al collegamento con la ciclabile Bike to coast (al momento in cui scriviamo i lavori sono ancora in corso).

Questo tratto di costa è noto e conosciuto per le sue dune, la vegetazione il bellissimo mare. 

Per raggiungere la ciclabile dalla stazione di Vasto-San Salvo c’è da prendere Contrada San Tommaso una volta all’esterno, quindi attraversare la Statale 16 e andare verso nord. L’imbocco è all’altezza di via Maestro (dalla stazione a via Maestro c’è quasi un chilometro, facendo attenzione alla statale che è sempre abbastanza trafficata).

Si può anche cogliere l’occasione di visitare la bella cittadina di Vasto, considerando però che ci sono circa 3 chilometri di salita in una strada abbastanza trafficata. Per i collegamenti bus consultare Società autoservizi tessitore

Le stazioni di Vasto-San Salvo e quella di Porto di Vasto sono ben collegate, quindi questa pedalata si può ben integrare con la scoperta di Punta Aderci. Consultare l’itinerario Una pedalata sulle dune

Autore: Alessandro Ricci (1974) giornalista free lance, inizia con “Il Messaggero” Abruzzo nel ’94. Collabora con testate regionali e nazionali, cura l’ufficio stampa per enti pubblici e privati. Cura il progetto Borracce di poesia ® dal 2007.

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By bike in the ancient Histonium

Length
6,4 Km


s

Difficulty level
Easy, flat

Route
Paved bike path

Google Maps
https://bit.ly/2MJRYv9

Note on bike transport
Free transport for folding bikes. You don’t need a proper ticket for your bike. Once on the train you have to carry your bike already folded and place it in the appropriate wagon: you can find it on Regional trains, marked in the timetables with the bike icon. Otherwise you can place it in a space where it doesn’t bother other passengers.

“Wonderful town in the province of Chieti, Vasto enchants with the charm of other times. Overlooking the Gulf of Trabocchi, it has very ancient origins and collects the remains of three thousand years of civilization, evidenced by ancient towers, fortifications, churches and palaces. Traces of the Roman amphitheater are still visible, the remains of the cisterns of Santa Chiara, the ancient Baths that date back to the II-III century AD, where precious mosaic floors depicting the god Neptune and other marine scenes were found”. That’s how they describe the city if Vasto in the Abruzzo Turismo website. Vasto, the ancient Histonium.

A very good reason, then, to get on a train to reach the railway station of Vasto-San Salvo – less than 4 km from Molise Region – to have fun pedaling along the seafront beautiful cycle path. Don’t miss the Regional Natural Reserve of Marina di Vasto

This stretch of coast is known for its dunes and the beautiful sea. To reach the path from Vasto-San Salvo station, take Contrada San Tommaso once outside, then cross the SS16 and go north. The entrance is at Via Maestro (from the station to Via Maestro there is almost a kilometer, paying attention to the main road which is always quite busy).

You can also take the opportunity to visit the beautiful town of Vasto, considering however that there are about 3 kilometers of ascent on a fairly busy road. For bus connections, please consult Società autoservizi tessitore

The stations of Vasto-San Salvo and the one of Porto di Vasto are well connected, so this ride can be well integrated with the discovery of Punta Aderci. Consult the itinerary Riding on dunes.

Author: Alessandro Ricci (1974) freelance journalist since 1994. He’s contributor to regional and national newspapers, handles the press office for public and private institutions. He has started the  Borracce di poesia ® project in 2007.

 

29512315_851921725010423_5707089923192435428_n “Intervento finanziato con il contributo della Camera di Commercio Chieti Pescara”

Verso le dune di Tollo – Towards Tollo’s dunes

Verso le dune di Tollo

Lunghezza
15 Km
Da piazza della Repubblica a piazza Le Laudi, 4 Km
Da piazza Le Laudi alla Stazione di Tollo-Canosa Sannita > 11 Km

Difficoltà
Facile, pianeggiante

Fondo
Ciclabile asfaltata



Google Maps
Da Suite 269 per il primo tratto fino a Piazza Le Laudi seguire la traccia nell’itinerario La pedalata nel pineto
Da Piazza Le Laudi alla stazione di Tollo-Canosa Sannita
https://bit.ly/33flC1i

Nota sul trasporto bici
La bici pieghevole viaggia sui treni senza sovrapprezzo. Se si è su un treno regionale con vagone o spazio dedicato per la bici, la stessa va posizionata lì, piegata. Non essendoci lo spazio apposito, va posizionata dove non arreca disturbo ad altri passeggeri.

Una pedalata facile e tutta pianeggiante quasi del tutto su ciclabile asfaltata. Per raggiungere la stazione di Tollo-Canosa Sannita e scoprire un angola di spiaggia incontaminato, con le dune. 

Per il primo tratto basta seguire la traccia indicata nell’itinerario La pedalata nel pineto, fino a piazza Le Laudi (dal punto di partenza di piazza della Repubblica a piazza Le Laudi sono 4 Km). Poi c’è il tratto da piazza Le Laudi alla Stazione di Tollo Canosa Sannita, per altri 11 Km.

Un totale di 15 Km dunque, godendo della pedalata con il mare di fianco. 

Dopo piazza Le Laudi il tracciato è tutto su ciclopedonale. Impossibile sbagliare, basta seguirla per trovarsi sul nuovo tratto di Francavilla che corre parallelo al mare. Al termine della ciclabile, all’altezza del fiume, seguire il ponte con la porzione ciclabile e tornare da lì verso il mare (facendo attenzione perché al momento in cui scriviamo il tratto è contromano ed occorre dunque scendere dalla bici e camminare sul marciapiede).

Si arriva così al pontile di Francavilla: da qui la ciclabile riprende, fino al termine all’altezza della rotatoria fra viale Francesco Paolo Tosti e contrada Postilli. 

Da qui si va su strada, seppur poco frequentata. Se si percorre di sera una raccomandazione: dal ponte sul fiume al sottopassaggio il percorso non ha illuminazione e servono pertanto buone luci. 

All’altezza del sottopassaggio ci sono dei bei murales con scene di vita di mare e uno in particolate è dedicato al Fratino, che nidifica fra le dune di questo tratto di spiaggia.

Dopo il ponte e fino alla stazione di Tollo-Canosa Sannita, nonché dopo, ci sono diversi passaggi che portano fino alla spiaggia libera.

Per il rientro si può percorrere lo stesso tratto o tornare in treno.

Autore: Alessandro Ricci (1974) giornalista free lance, inizia con “Il Messaggero” Abruzzo nel ’94. Collabora con testate regionali e nazionali, cura l’ufficio stampa per enti pubblici e privati. Cura il progetto Borracce di poesia ® dal 2007.

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Towards Tollo’s dunes

Length

15 Kms

Difficulty level

Easy, flat
Route
Cycle-path, asphalt

Google Maps
From Suite 269 to Piazza Le Laudi please follow the track described in Pedalling in the city-woods
From Piazza Le Laudi to Tollo Canosa Sannita railway station
https://bit.ly/33flC1i

Note on bike transport
Free transport for folding bikes. You don’t need a proper ticket for your bike. Once on the train you have to carry your bike already folded and place it in the appropriate wagon: you can find it on Regional trains, marked in the timetables with the bike icon. Otherwise you can place it in a space where it doesn’t bother other passengers.

An easy and flat ride almost entirely on an asphalt path. To reach the station of Tollo-Canosa Sannita and discover the dunes of this free beach area.

For the first stretch, just follow the track described in Pedalling in the city-woods, up to Piazza Le Laudi (from the starting point of Piazza della Repubblica to Piazza Le Laudi, 4 Kms). Then you have 11 Kms more riding on a flat seaside cycle-path, to reach the small Station of Tollo Canosa Sannita.

A total of 15 Kms therefore. Beyond Piazza Le Laudi it’s all cycle-path, it’s just impossible to get the wrong way. At the end of the path, at the river, follow the cycle-path on the short bridge. then jus turn left (paying attention, at the time of writing it’s wring way direction and therefore you’ll need to get off the bike and walk on the pavement).

Once reached the jetty of Francavilla, here you have the cycle-path again, up to the roundabout between Viale Francesco Paolo Tosti and Contrada Postilli. The road is not that congested here, but if you find yourself in this area at nightime, please consider that there’s not street lighting.
At the underpass there are beautiful murals with scenes of sea life and one in particular is dedicated to the Fratino, which nests in the dunes of this beach. After the bridge and up to the station of Tollo-Canosa Sannita, as well as after, there are several passages that lead up to the free beach.

Planning the way back you could consider to get on a train with your folding bike.

Author: Alessandro Ricci (1974) freelance journalist since 1994. He’s contributor to regional and national newspapers, handles the press office for public and private institutions. He has started the  Borracce di poesia ® project in 2007.

29512315_851921725010423_5707089923192435428_n   “Intervento finanziato con il contributo della Camera di Commercio Chieti Pescara”

In bici fra murales e aperitivo – Murals and aperitif, a perfect urban ride

In bici fra murales e aperitivo

Lunghezza
Una semplice pedalata in città

Difficoltà
Facile, pianeggiante

Fondo
Ciclabile asfaltata


Google Maps

L’itinerario cittadino è descritto nell’articolo.

Per il murale di Millo nel quartiere Fontanelle, due opzioni, come descritto nell’articolo
La prima di 4,5 Km partendo dal Ponte Flaiano
https://bit.ly/2XNtC6D

La seconda di 3,5 Km partendo dalla stazione di Pescara Tribunale
https://bit.ly/2KTlr54

In città sono presenti dei murales che ispirano una piacevole pedalata urbana. Nonché momenti di relax, per un aperitivo o anche la cena in quella che da un paio di anni si è trasformata come zona di riferimento e di ritrovo, la zona di piazza Muzii.

Come riferimento per il percorso, prendiamo l’itinerario La pedalata nel pineto, che seguiamo fino all’attacco del Ponte del Mare. Da qui basta seguire la ciclabile che costeggia il fiume, verso l’interno. Pedalando, sulla destra c’è il Palazzo di Città. Sul portone, fra le cime dei pini, si scorge l’iscrizione latina dettata da Domenico Tinozzi, primo presidente della provincia di Pescara. 

Recita così: “Ave dulce vatis flumen / Ave vetus urbis numen” e cioè salve dolce fiume del Vate, salve antico nume della città, inneggiando dunque alla sacralità del luogo e alla gloria poetica di Gabriele d’Annunzio, sempre lui.

Fiume che torna anche nella rappresentazione simbolica delle statue sulla facciata del Palazzo di Città, dove oltre al fiume sono rappresentati il mare, la miniera e l’agricoltura. 

Passato il Ponte di Ferro, costruito nel 1863, poggiando sui resti della fortezza spagnola, ecco alla destra il murale dell’artista portoghese Pantonio, realizzato grazie al coordinamento di Pepe Collettivo. Dal Ponte del Mare al Ponte Flaiano sono meno di 2 Km. 

Da qui la ciclabile prosegue sul Ponte Flaiano e possiamo riattraversare il fiume uscendo in via lago di Campotosto, per passare sotto il ponte decorato con immagini della vecchia Pescara.

Da qui, proseguendo per via Lago di Scanno (tratto da fare sul marciapiede con la bici a mano) si arriva nella cosiddetta Pescara Vecchia, il centro storico. Oppure si sale sul Ponte di Ferro alla sinistra, alla fine del quale un raccordo sulla destra riconduce in prossimità del murale di Pantonio, per tornare dunque sulla riviera. 

Prima di tornare al Ponte del Mare, sulla stessa ciclabile, dopo aver passato la rotatoria, la prima strada a sinistra (via Giacomo Puccini) accompagna verso il murale di Millo, sulla parete della scuola di Borgo Marino. 

Da qui si può proseguire verso il centro città o tornare sul lungomare, tornare a piazza della Rinascita, prendere la ciclabile di viale Regina Margherita (detta anche viale dei Pini) e girare all’altezza di via Clemente de Cesaris per trovarsi di fonte al Mercato di Piazza Muzii, con il lato sud decorato da murales che si ispirano alla vita del mercato. Qui in zona sono tanti i locali per un momento di relax.

Fuori città c’è un altro murale di Millo, realizzato nel 2017. Si intitola Dream: è sulla grande  facciata delle case popolari del quartiere di Fontanelle. Merita una pedalata più lunga per ammirarlo: il link è indicato sopra. Da considerare che per raggiungere il quartiere di Fontanelle non ci sono ciclabili e che si attraversano zone periferiche. 

In alternativa al percorso indicato, che prende come punto di partenza il Ponte Flaiano, si può partire dalla zona del Tribunale. C’è anche la fermata ferroviaria Pescara Portanuova: si può prendere il treno per pochi minuti dalla Stazione Centrale e scendere qui, da dove percorrendo tutta via Tirino si raggiunge il quartiere di Fontanelle. Lungo via Tirino ci sono tratti di ciclabile.

Altri murales si trovano all’interno del Parco di Cocco, realizzati nel corso delle varie edizioni dell’IndieRocket Festival: alcuni si notano subito a destra e sinistra dell’ingresso dal lato di viale Pindaro, di fronte alla caserma dei Vigili del fuoco, come quello di Idro 51 . Il Parco non è lontano dalla Riserva naturale Pineta dannunziana. Meno di due chilometri, qui la direzione Google maps: https://bit.ly/2SnTLGU) .

Autore: Alessandro Ricci (1974) giornalista free lance, inizia con “Il Messaggero” Abruzzo nel ’94. Collabora con testate regionali e nazionali, cura l’ufficio stampa per enti pubblici e privati. Cura il progetto Borracce di poesia ® dal 2007.

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Murals and aperitif, a perfect urban ride

Length
A simple ride in the city

Difficulty level
Easy, flat

Route
Cycle-path, asphalt

Google Maps
The route is described in the article.
To reach Millo’s mural in the “Fontanelle” district, you have two two options, as described in the article.

First one, 4.5 Kms starting from Flaiano Bridge
https://bit.ly/2XNtC6D

Second one, 3.5 Kms starting from Pescara Tribunale railway station
https://bit.ly/2KTlr54

In the city there are several murals that inspire a pleasant urban ride. As well as relaxing moments, so to spend an aperitif or even a dinner in the city zone that since a couple of years has turned into a meeting place.

The starting point is Ponte del Mare from where you just have to follow the cycle-path along the river (to reach Ponte del mare just follow the route of Pedalling in the city-woods till the river). So at Ponte del MAre just turn right, following the river cycle-path. While pedaling, on your right you have the city-hall. Have a look at the Latin inscription up the main door. They are words of Domenico Tinozzi, the first president of the province of Pescara. 

It says “Ave dulce vatis flumen / Ave vetus urbis numen” that is “Hail sweet river of the Vate, hail ancient god of the city” , thus glorifying the sacredness of the place and the poetic glory of Gabriele d’Annunzio, named as “Vate”. 

The river is also represented in the statues on the facade of the City Palace, where besides the river you can find representations of sea, mine and agriculture.

After the Iron Bridge, built in 1863, here is the mural of the Portuguese artist Pantonio on your right. It has been realized thanks to Pepe Collective. They are just less than 2 Kms from Ponte del Mare to Flaiano bridge.

From here the cycle path continues on the Flaiano Bridge. You can cross the river again exiting in via Lago di Campotosto, so to pass under the bridge decorated with old Pescara images. From here, continuing along via Lago di Scanno (pay attention, just use the sidewalk) here it is the so-called Old Pescara, the historic center. Or just you go up to the Ponte di Ferro on your left, at the end of which a junction on the right leads back to the mural of Pantonio, to then return to the riverside.

Before returning to Ponte del Mare, on the same cycle path, after passing the roundabout, the first road on the left (via Giacomo Puccini) leads to Millo’s mural, on the wall  Borgo Marino school. So you can continue towards the city center or return to the seafront, return to Piazza della Rinascita, take the cycle-path of Viale Regina Margherita (also called Viale dei Pini) and turn at Clemente de Cesaris street to find yourself at the Market of Piazza Muzii, with the south side decorated with murals inspired by market life. In this area there are a lot of bars and restaurants.

Outside the city there is another Millo’s mural. It is called Dream: on the large facade of the houses of Fontanelle district. It deserves a longer ride to admire it: the link is shown above. Just consider that to reach Fontanelle districts there are no cycle paths and that you’ll have to ride in peripheral areas.

As an alternative to the previous route, starting from Ponte Flaiano, you can start from the courthouse area. You could also consider Pescara Portanuova railway station: you can take the train for a few minutes from the Central Station and get off here, from where riding along via Tirino you reach the district of Fontanelle. Along via Tirino you could find stretches of cycle path.

Other murals can be found in Parco di Cocco, created during the various editions of IndieRocket Festival: you can find some of them on your right and left, at the entrance on Viale Pindaro side, in front of the fire-station, as the one of Idro 51. 

The park is not that far from Pineta dannunziana nature reserve (less than two kilometers: https://bit.ly/2SnTLGU).

Author: Alessandro Ricci (1974) freelance journalist since 1994. He’s contributor to regional and national newspapers, handles the press office for public and private institutions. He has started the  Borracce di poesia ® project in 2007.

29512315_851921725010423_5707089923192435428_n  “Intervento finanziato con il contributo della Camera di Commercio Chieti Pescara”

Pedalando sulla costa – Cycling along the coast

Pedalando sulla costa



Lunghezza
3 km



Difficoltà
Facile

Fondo
Asfalto

Google Maps

https://bit.ly/2DViEE9

Nota sul trasporto bici
La bici pieghevole viaggia sui treni senza sovrapprezzo. Se si è su un treno regionale con vagone o spazio dedicato per la bici, la stessa va posizionata lì, piegata. Non essendoci lo spazio apposito, va posizionata dove non arreca disturbo ad altri passeggeri.

Per adesso il tratto è breve, con i lavori ancora in corso, ma i due chilometri di ciclabile su questo tratto di costa danno una assaggio di quello che sarà il tracciato sull’intera costa abruzzese. E meritano dunque un’escursione. 

Le stazioni di riferimento sono quelle di Pescara Centrale e Ortona, collegate con una buona frequenza. Scesi ad Ortona, la ciclabile è proprio lì davanti, basta prenderla in direzione nord e seguire fino ad arrivare al faro.

Da qui inizia la ciclopedonale sul mare. Al momento in cui scriviamo la ciclabile si interrompe dopo meno di due chilometri, ma il tratto vale senza dubbio la curiosità. 

La ciclabile è sovrastata dal Castello Aragonese ed è collegata con lo stesso con una lunga scalinata.

Può essere occasione per visitare la cittadina di Ortona, dove si respira vita di mare. La basilica di San Tommaso Apostolo è punto di riferimento per il Cammino di San Tommaso. Rientrati alla stazione si può proseguire in direzione sud verso la Riserva Naturale Regionale Punta dell’Acquabella, con in prossimità diversi stabilimenti balneari per un ristoro. Da qui, con le gallerie che sono già aperte, si prosegue avendo una assaggio della ciclabile che verrà (NB: in alcuni tratti lavori sono ancora in corso e le gallerie non sono né illuminante né asfaltate).

Autore: Alessandro Ricci (1974) giornalista free lance, inizia con “Il Messaggero” Abruzzo nel ’94. Collabora con testate regionali e nazionali, cura l’ufficio stampa per enti pubblici e privati. Cura il progetto Borracce di poesia ® dal 2007

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Cycling along the coast

Length

3 km

Difficulty level
Easy

Route
Cycle track

Google Maps


https://bit.ly/2DViEE9

Note on bike transport
Free transport for folding bikes. You don’t need a proper ticket for your bike. Once on the train you have to carry your bike already folded and place it in the appropriate wagon: you can find it on Regional trains, marked in the timetables with the bike icon. Otherwise you can place it in a space where it doesn’t bother other passengers.

Actually it’s a very short ride, they’re still working at the upcoming Bike to coast cycle path. By the way just a couple of kilometres are enough to imagine how it will be once the works would be finished. 

Therefore they deserve a day trip. The railway stations to check are the ones of Pescara and Ortona, connected with a good frequency.

Once in Ortona the cycle path is right there in front of you, just take it northwards and follow until you reach the lighthouse and follow the cycle-path. 

At the time of writing, the path stops after less than two kilometers (just have a look at the photo). The path is overlooked by the Aragonese Castle and is connected with the same by a staircase.

The day trip could be an opportunity to visit the town of Ortona, with the its seaside village around the castle area. The Basilica of St. Thomas the Apostle is a reference point for the “Cammino di Tommaso”. 

Once back at the station, you can continue south towards “Punta dell’Acquabella Regional Nature Reserve”, with several bathing establishments nearby for refreshment. The cycle path, actually unpaved, continues southward (Please note: in some sections works are still in progress and the galleries are neither illuminated nor paved).

Author: Alessandro Ricci (1974) freelance journalist since 1994. He’s contributor to regional and national newspapers, handles the press office for public and private institutions. He has started the  Borracce di poesia ® project in 2007.

 

29512315_851921725010423_5707089923192435428_n “Intervento finanziato con il contributo della Camera di Commercio Chieti Pescara”

 

Da Pineto a Giulianova (in due tappe) – From Pineto to Giulianova (two stages)

Da Pineto a Giulianova (in due tappe) 



Lunghezza
Dalla Torre di Cerrano a Roseto degli Abruzzi
15 Km

Dalla stazione di Roseto degli Abruzzi alla stazione di Giulianova
14 Km


Difficoltà
Facile

Fondo
Asfalto, brevi tratti di sterrato battuto

Google Maps
Dalla Torre di Cerrano alla stazione di Roseto degli Abruzzi
https://bit.ly/2xUL6lW




Dalla stazione di Roseto degli Abruzzi ala stazione di Giulianova
https://bit.ly/2Z6o7Rb

NB: la traccia indicata fa riferimento alla statale perché al momento in cui scriviamo ci sono ancora tratti in via di realizzazione della ciclabile Bike to coast. Ma di fatto è più semplice di quanto sembri, da Pineto basta seguire sempre il lungomare con la maggiorparte dei tratti ciclabili già realizzati.

Nota sul trasporto bici
La bici pieghevole viaggia sui treni senza sovrapprezzo. Se si è su un treno regionale con vagone o spazio dedicato per la bici, la stessa va posizionata lì, piegata. Non essendoci lo spazio apposito, va posizionata dove non arreca disturbo ad altri passeggeri.

Questo percorso si collega a Da Pescara alla mitica Torre di Cerrano per continuare ad esplorare questo tratto di costa. È diviso in due tappe, con la comodità di altre stazioni ferroviarie di riferimento: oltre a quella di Pineto-Atri ci sono quella intermedia di Scerne di Pineto (a 5 Km da Pineto-Atri) e poi quella di Roseto degli Abruzzi (a 15 km da Pineto-Atri) e quella di Giulianova (a 30 km da Pineto-Atri).

Il percorso è facile, sempre tutto pianeggiante e in prevalenza su ciclabile. Dalla stazione di Pineto-Atri dunque si prosegue sul tracciato su asfalto indicato anche dai cartelli Ciclovia Adriatica.

Passato il piccolo ponticello in ferro si prosegue su Lungomare dei Pini, sempre su ciclabile costeggiando il mare e sempre con tratti di spiaggia libera, fino alla fine della riviera, dove si incontra un breve sentiero in sterrato, ben battuto (sono in corso i lavori per il ponte sul fiume Vomano). 

Si può scegliere il sentiero percorrendolo fino ad un sottopasso (via Dora Baltea), girando a destra verso nord e dopo il ponte sul fiume Vomano scendere subito a destra per collegarsi al tratto che porta alla ciclabile sul mare (nel tratto in discesa l’asfalto è un sconnesso e ha tratti brecciati). In alternativa si prosegue su asfalto fino alla prima traversa utile che porta sulla riviera.

Seguendo sempre la ciclabile, dal lungomare si raggiunge facilmente la stazione ferroviaria di Roseto degli Abruzzi.

 Da Roseto degli Abruzzi qui è tutta ciclabile su Lungomare Trieste, poi lungomare Roma e lungomare Trento, fino a costeggiare una serie di Camping e a raggiungere la Riserva naturale del Borsacchio e il lungo ponte in legno sul Tordino, da dove nelle belle giornate, con il mare alle spalle, si ammira la catena del Gran Sasso.

Autore: Alessandro Ricci (1974) giornalista free lance, inizia con “Il Messaggero” Abruzzo nel ’94. Collabora con testate regionali e nazionali, cura l’ufficio stampa per enti pubblici e privati. Cura il progetto Borracce di poesia ® dal 2007.

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From Pineto to Giulianova (two stages)

Length
From Torre di Cerrano to Roseto degli Abruzzi railway station
15 Kms

From Roseto degli Abruzzi railway station to Giulianova station
14 Kms

Difficulty level
Easy, flat

Route
Mostly paved bike path, road, short unpaved path

Google Maps

From Torre di Cerrano to Roseto degli Abruzzi railway station
https://bit.ly/2xUL6lW



From Roseto degli Abruzzi railway station to Giulianova station
https://bit.ly/2Z6o7Rb



Note on bike transport
Free transport for folding bikes. You don’t need a proper ticket for your bike. Once on the train you have to carry your bike already folded and place it in the appropriate wagon: you can find it on Regional trains, marked in the timetables with the bike icon. Otherwise you can place it in a space where it doesn’t bother other passengers.

You can link  From Pescara to the legendary Torre di Cerrano  route with this one to continue exploring the coast, mostly served bu cycle-path. 

You can divide it in two stages, choosing several railway stations to plan it well: in addition to Pineto-Atri you have the intermediate one of Scerne di Pineto (5 Kms from Pineto-Atri); Roseto degli Abruzzi (15 Kms from Pineto-Atri); Giulianova (30 Kms from Pineto-Atri).

Please note: the track refers to the Statale road. At the time of writing they are still working to the Bike to coast path. By the way, it’s a very easy way. From Pineto just follow the sea side with most of the cycle paths already built.

Then, the route is easy, always flat and mostly on paved cycle path. From Pineto-Atri station, therefore, continue on the asphalt track also indicated by the Ciclovia Adriatica signs.
After the small iron bridge, continue along the seaside, up to the end of the promenade: you will find a short unpaved track, you can recognize it thanks to the bicycle sign.  Otherwise you could also ride on the parallel road. Choosing the unpaved one you will reach an underpass (via Dora Baltea), then just turn right and pass the bridge over the Vomano river. At the end, turn right: there’s a short hill, just follow it and reach the cycle-path (please pay attention, the asphalt here could be in bad conditions, they are still working to complete the cycle-path). You could also avoid it and just continue after the bridge and choose whichever street that leads to the seaside.

Pedalling on the seaside you can easily reach the Railway Station or continue riding up to Giulianova.  
And now, enjoy the seaside cycle-path, reach the Borsacchio Nature Reserve and the long wooden bridge over the Tordino river, from where on sunny days you could admire the Gran Sasso chain.

Author: Alessandro Ricci (1974) freelance journalist since 1994. He’s contributor to regional and national newspapers, handles the press office for public and private institutions. He has started the  Borracce di poesia ® project in 2007.

29512315_851921725010423_5707089923192435428_n “Intervento finanziato con il contributo della Camera di Commercio Chieti Pescara”

Da Pescara alla mitica Torre di Cerrano – From Pescara to the legendary Torre di Cerrano

Da Pescara alla mitica Torre di Cerrano 



Lunghezza
20 Km


Difficoltà
Facile

Fondo
Misto: asfalto, brevi tratti in pineta



Google Maps
https://bit.ly/2WqNjQY


Nota sul trasporto bici
La bici pieghevole viaggia sui treni senza sovrapprezzo. Se si è su un treno regionale con vagone o spazio dedicato per la bici, la stessa va posizionata lì, piegata. Non essendoci lo spazio apposito, va posizionata dove non arreca disturbo ad altri passeggeri.

Venti chilometri quasi tutti su ciclabile, lungo la riviera di Pescara, poi di Montesilvano e Silvi, fino ad arrivare alla mitica Torre di Cerrano. Punto di partenza è sempre piazza della Repubblica, passando per il centro città e per prendere la ciclabile in direzione nord, in corrispondenza della fontana Nave di Cascella. L’opera, del 1987, è a firma dello scultore Pietro Cascella: “trae ispirazione dalla grande tradizione marinaresca della città, ma richiama alla mente anche i forzati del Bagno Borbonico utilizzati come rematori sulle navi spagnole fino al 1859” come si legge sul portale Abruzzo Turismo. Pietro Cascella è stato uno scultore della dinastia dei Cascella, in città è interessante il museo laboratorio a loro dedicato.

Da qui dunque, via lungo la riviera a colpi di pedale, fino alla fine del lungomare di Montesilvano, per una lunghezza di 7 Km. Da qui si prosegue lungo la ciclabile che porta fino al sottopassaggio verso la nazionale. Una curiosità: sui muri dello stesso sottopasso di via Aldo Moro c’è un’opera a firma dello street-artisti Peeta, a cura del Collettivo Pepe (http://www.pepecollettivo.it/). Bei murales decorano anche il recinto dello stadio di Silvi Marina.

Al momento in cui scriviamo il nuovo ponte sul fiume Saline non è ancora pronto e per questo bisogna pedalare per un po’ lungo la SS16. Usciti dal sottopassaggio, sempre in direzione nord, si percorrono altri 7 Km fino alla seconda rotatoria verso l’attacco della ciclabile che porta fino a Silvi Marina. Proseguendo fino alla fine del lungomare, ecco un bel ponticello di legno che accompagna fin dentro la pineta: basta seguire la ciclabile per trovarsi in una stradina fra la ferrovia e un camping, fino ad arrivare alla Torre di Cerrano.

“È una delle antiche torri costiere del Regno di Napoli, si trova sulla costa dell’Adriatico, in provincia di Teramo, tra Silvi e Pineto. È uno pochi esempi rimasti integri della fitta rete di fortificazioni costiere del Regno di Napoli, che avevano la funzione di respingere i frequenti attacchi di turchi e saraceni provenienti dal mare”. La costruzione risale al 1568. È inserita in una zona di Area Marina protetta, con un bellissimo giardino nel quale passare con bici a mano. Questa è area di nidificazione del Fratino, con una bellissima spiaggia ibera con dune, flora e fauna tutte da scoprire.

Sotto il mare di fronte alla torre ci sono i resti di un porto romano. 

La torre è visitabile e ha un’area ristoro. 

Dopo la torre si pedala agevolmente nella bellissima pineta nonché nei nuovi tratti di ciclabile già realizzati. 

Dalla Torre di Cerrano, dopo soli 3 Km si arriva alla stazione Pineto-Atri. Una buona frequenza di treni permette il comodo rientro a Pescara, a meno che non si voglia tornare sempre pedalando o si voglia proseguire ancora.

Autore: Alessandro Ricci (1974) giornalista free lance, inizia con “Il Messaggero” Abruzzo nel ’94. Collabora con testate regionali e nazionali, cura l’ufficio stampa per enti pubblici e privati. Cura il progetto Borracce di poesia ® dal 2007.

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From Pescara to the legendary Torre di Cerrano

Length

20 Kms

Difficulty level
Easy, mostly flat

Route
Mostly paved bike path, road, short unpaved path in the wood

Google Maps
https://bit.ly/2WqNjQY


Note on bike transport
Free transport for folding bikes. You don’t need a proper ticket for your bike. Once on the train you have to carry your bike already folded and place it in the appropriate wagon: you can find it on Regional trains, marked in the timetables with the bike icon. Otherwise you can place it in a space where it doesn’t bother other passengers.

Twenty kilometers mostly along Pescara’s and Montesilvano’s seaside cycle-paths, up to the mythical Torre di Cerrano. From the starting point in Piazza della Repubblica, enjoy pedalling in the city-centre to reach the seaside and then northwards, at the “Nave di Cascella” fountain. The monument was built 1987, realized by the sculptor Pietro Cascella: “It draws inspiration from the maritime tradition of the city, but also brings to mind the convicted of the Bagno Borbonico prison sentenced to hard-labor as rowers on Spanish ships until 1859” as stated on the Abruzzo Turismo board website . Pietro Cascella was a sculptor of the Cascella dynasty, it could be interesting visit the museum titled to them.

So, just follow the cycle-path up to Montesilvano pedaling along the seafront (7 Kms) and go on up to the underpass that leads to the Statal road. On the wall of the underpass please note the work signed by the street-artists Peeta, curated by Pepe Collettivo. You can also have a look to the beautiful murals on the wall of Silvi Marina stadium.

At the time of writing, the new bridge over Saline river is not ready yet, so you have to pedal for a while along the SS16, a statal road: pay attention then, it’s quite congested. From the underpass up to the second one that leads you to the cycle-path, there are 7 Kms more.

 Just pedal along Silvi Marina’s promenade up to the beautiful wooden bridge that leads right into the pine forest: then just follow the path to find yourself in a narrow street between the railway and a campsite, up to the Torre di Cerrano.

It was built in 1568. “It is one of the ancient coastal towers of the Kingdom of Naples, located on the Adriatic coast, in the province of Teramo, between Silvi and Pineto. It is one of the few remaining examples of the dense network of coastal fortifications of the Kingdom of Naples. As watchtower it was used to keep under control the attacks of Turks and Saracens arriving from the sea”. 

You are in a Protected sea area and underwater, just in front of the Tower, lie the ruins of the Roman port. Also enjoy the beautiful Mediterranean garden. 

Just 3 Kms more leads you to the Pineto-Atri station, from where you can choose to come back by train. You can also choose to continue your ride.

Author: Alessandro Ricci (1974) freelance journalist since 1994. He’s contributor to regional and national newspapers, handles the press office for public and private institutions. He has started the  Borracce di poesia ® project in 2007.

29512315_851921725010423_5707089923192435428_n “Intervento finanziato con il contributo della Camera di Commercio Chieti Pescara”

Una pedalata sulle dune – Riding on dunes

Una pedalata sulle dune

Lunghezza
5 Km

Dislivello
+ 40 metri – 70 metri

Difficoltà
Facile

Fondo
Misto: asfalto, sentiero breve

Google Maps
https://bit.ly/2H5pHuJ

Nota sul trasporto bici
La bici pieghevole viaggia sui treni senza sovrapprezzo. Se si è su un treno regionale con vagone o spazio dedicato per la bici, la stessa va posizionata lì, piegata. Non essendoci lo spazio apposito, va posizionata dove non arreca disturbo ad altri passeggeri.

Pedalare su una passerella di legno sulle dune, salutare il secondo faro più alto d’Italia, ammirare l’orizzonte dal promontorio della Riserva naturale di Punta Aderci. Per una giornata di escursione al mare, in un posto fuori dal tempo.

Partendo dalla stazione di Pescara centrale, la stazione di arrivo è quella del Porto di Vasto. Le destinazioni sono servite da una buona frequenza, anche con soluzioni di 1 cambio, fra Intercity e Regionale: su entrambi i treni in ogni caso la bici pieghevole viaggia senza alcun sovrapprezzo.

La stazione del Porto di Vasto è in una zona industriale ma in pochi minuti si entra in un altro mondo. Usciti dalla stessa, una volta sulla SS 16, sia gira a destra e al primo incrocio di nuovo a destra verso via Osca da percorrere tutta verso via Punta Penna, con il porto e i 70 metri di altezza del faro ben in vista. Si gira per la discesa a sinistra fino ad arrivare al mare, da dove inizia la passerella in legno, per pedalare sulla spiaggia di dune.

Al termine della passerella c’è una salitella di circa 1 km fra sterrato e gradini in legno, da percorrere con bici a mano. Potrebbe risultare faticoso ma non impossibile. 

Tornati su asfalto si percorre la strada fino allo sterrato ben battuto della Riserva. All’inizio del sentiero c’è anche una fontanella, che torna utile. Non resta che raggiungere la punta del promontorio è lasciarsi accarezzare dal vento.

Al momento in cui scriviamo sono in corso i lavori per la realizzazione della ciclabile Bike to coast per collegare Punta Aderci al sistema ciclabile sulla costa.

Questo itinerario, con il tratto in treno da Porto di Vasto alla stazione di Vasto-San Salvo può proseguire per andare In bici nell’antica Histonium

Autore: Alessandro Ricci (1974) giornalista free lance, inizia con “Il Messaggero” Abruzzo nel ’94. Collabora con testate regionali e nazionali, cura l’ufficio stampa per enti pubblici e privati. Cura il progetto Borracce di poesia ® dal 2007.

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Riding on dunes

Length
4 Kms

Difference in height
+ 40 Mts – 70 Mts

Difficulty level
Easy, up and down, just pay attention at the headland path (you can also walk there)

Route
Road, path

Google Maps
https://bit.ly/2H5pHuJ



Note on bike transport
Free transport for folding bikes. You don’t need a proper ticket for your bike. Once on the train you have to carry your bike already folded and place it in the appropriate wagon: you can find it on Regional trains, marked in the timetables with the bike icon. Otherwise you can place it in a space where it doesn’t bother other passengers.

Riding on a wooden footbridge over the dunes, in the presence of the second highest lighthouse in Italy, admiring the horizon from the Punta Aderci Nature Reserve promontory. 

A day trip, in a place out of time.

Getting on a train at Pescara central station, the arrival is Porto di Vasto one. It’s a quite well served  destination, you can choose Regional or Intercity trains (one change, in this case): on both tipe of trains you can carry on your folding bike.

Let’s say that Port of Vasto station is in an industrial area. By the way, in a few minutes you enter in another world, and the panorama changes. 

Once out of the station, you are on SS 16 road, just turn right and at the first intersection turn right again towards via Osca to go all the way to via Punta Penna, reaching the port. Have a look at the lighthouse there.

Once reached the beautiful beach, just take the wooden walkway on the dunes. At the end of it you will have to dismount and walk up the path (1 km): it may be tiring but not impossible. Back on asphalt, follow the road until the well-beaten white road of the Reserve. 
If you are thirsty, there’s a drinking fountain on your left at the beginning of the path. Now just reach the tip of the promontory and let yourself be caressed by the wind.

At the time of writing, they are working at the Bike to coast path to connect Punta Aderci to the cycle route of the coast.

You could link this route with the one of By bike in the ancient Histonium

Author: Alessandro Ricci (1974) freelance journalist since 1994. He’s contributor to regional and national newspapers, handles the press office for public and private institutions. He has started the  Borracce di poesia ® project in 2007.

29512315_851921725010423_5707089923192435428_n “Intervento finanziato con il contributo della Camera di Commercio Chieti Pescara”

La pedalata nel pineto – Pedalling in the city-woods 


La pedalata nel pineto 



Lunghezza
4 Km



Difficoltà
Facile, pianeggiante

Fondo
Ciclabile asfaltata



Google Maps

https://bit.ly/302JVhj


Poco più di 4 km, partendo dalla Suite 269, attraversando il centro città, per poi arrivare alla Riserva naturale Pineta dannunziana, quasi tutto su ciclabile. Passando sul ponte ciclopedonale più grande d’Italia.

Il punto di partenza è piazza della Repubblica, a pochi metri dalla Suite 269. Da qui lungo corso Umberto I ecco la riviera: facile, direzione sud, tutto ciclabile. Dal Ponte del Mare nelle belle giornate si offrono il blu del mare Adriatico, la Majella e il Gran Sasso.

Dopo la bella discesa, la ciclabile prosegue. A piazza Le Laudi, viale Luisa d’Annunzio porta verso l’Aurum ex liquorificio oggi centro multimediale. L’edificio è stato costruito nel 1910 e il nome de liquore è stato coniato da Gabriele d’Annunzio.

Alla rotatoria, a sinistra l’ingresso alla Riserva, eco dell’antica selva che caratterizzava la costa. “La caratteristica dominante è la presenza delle tre specie di pino: Pino d’Aleppo, Pino Marittimo e Pino Domestico. Numerose sono le specie autoctone e alloctone” come si legge nel sito della Riserva.

All’interno della pineta ci sono percorsi dedicati alla bici, su sterrato ben battuto.

Autore: Alessandro Ricci (1974) giornalista free lance, inizia con “Il Messaggero” Abruzzo nel ’94. Collabora con testate regionali e nazionali, cura l’ufficio stampa per enti pubblici e privati. Cura il progetto Borracce di poesia ® dal 2007

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Pedalling in the city-woods

Length
4 Kms

Difficulty level
Easy, flat

Route

Paved bike path

Google Maps
https://bit.ly/302JVhj



Just over 4 kms, starting from Suite 269, crossing the city center, to reach Pineta dannunziana Natural Reserve, almost all on cycle path. Enjoying the largest cycling-pedestrian bridge in Italy.

The starting point is piazza della Repubblica, a few meters from Suite 269. From here along corso Umberto I here is the riviera: easy, southbound, beautiful bike path. On sunny days the view from Ponte del Mare bridge offers the blue of the Adriatic sea, the Majella mountain and Gran Sasso, the highest peak of the Apennines.

After the descent, the cycle path continues. Once arrived at Piazza Le Laudi, Luisa d’Annunzio street leads to the Aurum, a former liquor factory, nowadays a multimedia center. It was built in 1910 and the name was conceived by the poet Gabriele d’Annunzio.

At the roundabout, on your left you have the entrance to the wood, an echo of the ancient forest that characterized the coast. 
 “The dominant characteristic is the presence of the three species of pine: Pino d’Aleppo, Pino Marittimo and Pino Domestico. Here you can find numerous native and allochthonous species” as stated in the Reserve website. 

Within the pine forest you can find unpaved but well-kept cycle paths.

Author: Alessandro Ricci (1974) freelance journalist since 1994. He’s contributor to regional and national newspapers, handles the press office for public and private institutions. He has started the  Borracce di poesia ® project in 2007.

 

29512315_851921725010423_5707089923192435428_n “Intervento finanziato con il contributo della Camera di Commercio Chieti Pescara”

Una pedalata dove l’acqua è più blu – Discovering the sulphurous spring

Una pedalata dove l’acqua è più blu

Lunghezza
4 Km

Dislivello
+ 65 metri – 12 metri

Difficoltà
Facile

Fondo
Misto: asfalto, sentiero breve


Google Maps
https://bit.ly/2V99cTk

Nota sul trasporto bici
La bici pieghevole viaggia sui treni senza sovrapprezzo. Se si è su un treno regionale con vagone o spazio dedicato per la bici, la stessa va posizionata lì, piegata. Non essendoci lo spazio apposito, va posizionata dove non arreca disturbo ad altri passeggeri.

Poco più di mezz’ora di treno per passare dalla città al parco delle acque blu. Le stazioni ferroviarie di riferimento sono quella di Pescara centrale e di Scafa-S. Valentino-Caramanico Terme servite da una buona frequenza di treni da e per.

Da Pescara centrale prendere dunque il treno con destinazione Scafa-S. Valentino-Caramanico Terme scendendo alla stazione di Scafa. Da qui con via della Stazione si raggiunge la SS5, girando quindi a sinistra. Qui siamo su strada, che potrebbe risultare trafficata, ma il tratto è breve, fino a via Aldo Moro: all’incrocio c’è già il cartello che indica il Parco del Lavino-Sorgenti sulfuree.

Basta seguire la strada fino a Contrada Pianapuccia, arrivando ad un incrocio con una grande croce in cemento. Qui sulla sinistra c’è il cartello che indica la ciclabile che porta fin dentro il Parco. Il fondo è in asfalto, a tratti sconnesso. Se dovesse risultare scomodo si può seguire la strada, qui non molto trafficata (la traccia indica il percorso su strada).

Avvicinandosi al Parco è inconfondibile l’odore delle acque sulfuree, che poi fra ruscelletti e pozze accoglie con il suo turchese. I sentieri all’interno del parco sono agevoli e si possono percorre anche con la bici a mano.

Occasione per una giornata diversa in un posto singolare. C’è una bella area pic-nic, suggerimento per una sosta per poi tornare indietro e riprendere il treno sempre dalla stazione di Scafa.

Autore: Alessandro Ricci (1974) giornalista free lance, inizia con “Il Messaggero” Abruzzo nel ’94. Collabora con testate regionali e nazionali, cura l’ufficio stampa per enti pubblici e privati. Cura il progetto Borracce di poesia ® dal 2007

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Discovering the sulphurous spring



Length
4 Kms



Difference in height
+ 65 Mts – 12 Mts


Difficulty level
Easy, mostly flat

Route

Mostly asphalt, unpaved path in the park

Google Maps
https://bit.ly/2V99cTk



Note on bike transport
Free transport for folding bikes. You don’t need a proper ticket for your bike. Once on the train you have to carry your bike already folded and place it in the appropriate wagon: you can find it on Regional trains, marked in the timetables with the bike icon. Otherwise you can place it in a space where it doesn’t bother other passengers.

Just over half an hour by train from the city centre to the Lavino sulphurous water park. The railway stations to check are the ones of Pescara central and Scafa-S. Valentino-Caramanico Terme served by roundtrip regional trains.

From Pescara central jus get on the train to Scafa-S. Valentino-Caramanico Terme. Once in the small Scafa station follow via della Stazione to reach the SS5 statal road. It could be a congested road but it’s a short way. At the crossroads you can already find the sign indicating “Parco del Lavino-Sorgenti sulfuree”.

Just follow the road to Contrada Pianapuccia, arriving at an intersection where you can find a concrete big cross  just in front of you. On your left you have the sign indicating the path that leads into the park. It could be bumpy so you could decide to continue on the road, not very busy here.

Approaching the Park, the sulphurous waters smell is unmistakable. Once there you are welcomed by the turquoise brooks. You can easily walk the park trails bringing the bike by hand.

An idea for a different day in a nice place. You can also enjoy the pic-nice area. Don’t forget to plan the way back checking the trains!

Author: Alessandro Ricci (1974) freelance journalist since 1994. He’s contributor to regional and national newspapers, handles the press office for public and private institutions. He has started the  Borracce di poesia ® project in 2007.

 

29512315_851921725010423_5707089923192435428_n “Intervento finanziato con il contributo della Camera di Commercio Chieti Pescara”